Orientamento

In una società caratterizzata da mutamenti tanto rapidi, che si propongono in modo ripetuto nel corso della vita di un individuo, l’orientamento diventa strumento trasversale e strategico per lo sviluppo personale, l’equità sociale e la razionalizzazione delle risorse. In tale contesto, diventa necessario intendere l’orientamento quale servizio accessibile a tutti in maniera permanente.

Orientamento quindi inteso in un’accezione generale, ricoprendo al proprio interno sia quello che possiamo definire orientamento personale, legato ai diversi ambiti di sviluppo e crescita della persona, sia quello che possiamo definire orientamento scolastico-professionale, riferito più specificamente ai processi di scelta e di transizione dell’esperienza formativa e lavorativa.

L’orientamento può considerarsi come un’azione “globale” in grado di attivare e facilitare il processo di conoscenza del soggetto. In questo senso orientare significa porre l’individuo in grado di prendere coscienza di sé, della realtà occupazionale, sociale ed economica per poter effettuare scelte consapevoli, autonome, efficaci e congruenti con il contesto.

Si tratta di un’azione con finalità maturativa che deve facilitare la capacità di auto-orientarsi attraverso una consulenza di processo volta a facilitare la conoscenza di sé, delle proprie rappresentazioni sul contesto occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, sulle strategie messe in atto per relazionarsi e intervenire con tali realtà al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, nonché elaborare o ri-elaborare un progetto di vita e di sostenere le scelte relative.

Si realizzano specifici percorsi di orientamento scolastico, formativo, professionale.

Orientarsi nella fase di vita centrata sulla formazione

Si intende qui evidenziare alcuni bisogni orientativi che possono risultare prioritari in una fase di vita in cui il soggetto pone l’esperienza formativa al centro del proprio progetto; il riferimento è innanzitutto all’alunno e allo studente lungo tutto il suo percorso di istruzione e formazione. In questa fase di vita, il processo di orientamento si caratterizza per il bisogno di:

  1. sviluppare pre-requisiti formativi (o competenze orientative di base e trasversali) per maturare un’autonomia orientativa; in assenza di queste condizioni la capacità di gestire le transizioni connesse a questa fase di vita e di maturare una progettualità in funzione di scelte future risulta seriamente compromessa;
  2. orientarsi nella scelta di un percorso formativo che colloca sullo sfondo del processo decisionale, e in una prospettiva temporale dilatata, il problema del lavoro;
  3. sviluppare una capacità di controllo critico sull’andamento dei percorsi personali, al fine di promuovere il successo formativo e prevenire fattori di rischio e di dispersione;
  4. ri-orientarsi nella prosecuzione di un percorso formativo in atto in presenza di esperienze di progettualità bloccata e/o di scelte formative non soddisfacenti;
  5. orientarsi nella costruzione di un pre-progetto professionale in funzione della conclusone del percorso formativo e della transizione al lavoro.

Orientarsi nella fase di vita centrata sull’ingresso nel mondo del lavoro

Il problema del primo inserimento lavorativo coinvolge prioritariamente i giovani, ma più in generale i gruppi sociali che non hanno esperienze professionali pregresse come, ad esempio, le donne adulte che si sono dedicate a compiti di cura o persone immigrate nel nostro paese. I bisogni di orientamento, espressi dalle persone in una situazione in cui risulta centrale l’accesso al mercato del lavoro, possono essere quelli di:

  1. costruire un progetto professionale personalizzato;
  2. sviluppare strategie di ricerca attiva del lavoro;
  3. fare esperienze di impatto con il mondo del lavoro;
  4. aumentare la condizione di occupabilità personale (per esempio, attraverso una formazione specifica).

In sintesi si può sostenere che l’obiettivo globale e peculiare dell’azione di orientamento in questa fase di vita è quello finalizzato alla promozione della condizione lavorativa di una persona priva (o molto scarsa) di expertise professionale.

Orientarsi nella fase di vita centrata sull’ esperienza lavorativa

  1. L’orientamento nel corso dell’esperienza lavorativa si connota in modo molto diverso a seconda che alla base ci sia una motivazione soggettiva (sviluppo di carriera, interesse a cambiare lavoro, ecc.) o una influenza di condizioni oggettive (perdita del lavoro, mobilità professionale, ecc.); questi fattori di base connotano in modo diverso i bisogni di orientamento del lavoratore adulto.

Nel primo caso, si deve pensare al lavoratore occupato principalmente in termini di bisogni orientativi connessi ad esigenze di:

  1. promozione della qualità della vita lavorativa;
  2. evoluzione di un progetto professionale personale;
  3. cambiamento di contesto organizzativo;
  4. qualificazione sul lavoro.

Nel secondo caso, il riferimento va al lavoratore disoccupato i cui bisogni orientativi prioritari vanno nella direzione di:

  1. fronteggiare l’esperienza soggettiva di deprivazione professionale;
  2. pianificare strategie di re-inserimento nel mercato del lavoro;
  3. aumentare la propria condizione di occupabilità (per esempio, attraverso la formazione).

Da questo breve elenco di bisogni orientativi prioritari, appare evidente come questa risulti la fase di vita a più elevata articolazione / differenziazione di bisogni orientativi; tenendo conto soprattutto del fatto che nell’analisi è stata assunta come variabile discriminante solo la condizione occupato/disoccupato, senza incrociarla con altri fattori di ulteriore complessità (per esempio, il genere, la condizione di svantaggio fisico o mentale, la marginalità sociale, ecc.).

Enti:

Agenzia Formativa - Soc. Coop. Byte Sud a r.l.
Agenzia Formativa - Soc. Coop. Acquarium a r.l.
Agenzia Formativa - Work Soc. Coop. a r.l.
Cooperativa sociale Chillino